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Lo Stress e il Corpo. Un approccio neuropsicoendocrino

fisioterapia integrale, resistenza, adattamento, ansia, paura, allarme, esaurimento, pressione

I ritmi di vita sempre più elevati, le richieste lavorative e sociali sempre più esigenti, le difficoltà economiche, le paure dovute ad un possibile attacco terroristico, o semplicemente l’ansia da prestazione, la difficoltà a fermarsi e solamente stare senza necessità di un risultato o un obbiettivo, ecc., sono solo alcune cause che producono situazioni di stress che il nostro corpo continuamente è chiamato a rispondere.

Il meccanismo dello stress ha tre fasi. La prima è la fase d’allarme. Il nostro corpo reagisce allo stress per risolvere una situazione difficile, sia essa un pericolo reale o una relazione difficile o un sentimento difficile da gestire. Il corpo si organizza nel miglior modo possibile per far fronte allo stimolo. In questo caso il protagonista è sicuramente l’ipotalamo, e quindi il nostro sistema simpatico; scatta la situazione di allarme, si avverte una minaccia di pericolo, si attiva l’amigdala che a sua volta agisce sull’ipotalamo che agisce sull’ipofisi producendo degli ormoni che ci preparano all’azione. Questi ormoni, sono soprattutto l’adrenalina, noradrenalina e il cortisolo, che vengono rilasciati nel flusso sanguigno e fanno aumentare il tono muscolare per preparare il corpo all’azione fisica, aumentano la frequenza cardiaca in modo che il sangue scorra più rapidamente in tutto i tessuti, agiscono sul ritmo di respirazione per aumentare la quantità di ossigeno disponibile, e ci aiutano a concentrarci per poter pianificare e pensare velocemente ad un modo per tirarsi fuori dai guai.

La seconda fase é quella della resistenza o adattamento. E’ il momento più importante, nel quale il nostro organismo si adegua alle nuove circostanza e cerca di resistere finché l’elemento stressante non scompare. In questa fase di resistenza abbiamo la sovrapproduzione di cortisolo che causa un indebolimento delle difese immunitarie, arrivando fino alla loro soppressione. Per fare un esempio, quante volte è capitato che a seguito di uno stress (per troppo lavoro o per un esame scolastico o per un fatto negativo che ci ha colpito) vediamo comparire l’herpes sulle nostre labbra? Ciò accade perché il cortisolo (ormone dello stress) ha abbassato le nostre difese immunitarie ed il virus dell’herpes (sempre latente nel nostro sangue) riprende il sopravvento. All’inizio questo meccanismo non causa problemi, ma nel lungo periodo con uno stress cronico rende molto più probabile l’attecchimento di molte malattie virali, batteriche e si pensa anche autoimmuni come l’artrite reumatoide o la sclerosi multipla. In questa fase il corpo produce anche degli antidolorifici (betaendorfine) che innalzano la soglia del dolore e permettono di sopportare meglio i traumi, gli sforzi e le situazioni di tensione, mentre il sistema simpatico inibisce il funzionamento dell’apparato digerente (per questo abbiamo la sensazione di chiusura dello stomaco) e stimola altri sistemi come il vascolare e il ghiandolare.

Quando il corpo percepisce che il pericolo é terminato o quando le energie vengono meno, termina la fase della resistenza, per cui la persona si rilassa ed avverte un certo torpore benefico e rilassante ed una certa sensazione di lassità. Se la fase della resistenza é durata troppo a lungo ci vorranno periodi di recupero più lunghi e debilitanti, spesso anche accompagnati da periodi depressivi, per cui si ha un calo vorticoso degli ormoni adrenalina, noradrenalina e cortisolo e la rapida diminuzione delle riserve energetiche. Il sistema parasimpatico calmante prende il posto di quello simpatico. È la fase dell’esaurimento.
Purtroppo in molti casi il soggetto diventa stress-dipendente, quindi vive fasi di resistenza prolungatissime o ripetute, per cui il sistema biologico che riporta il corpo in equilibrio viene meno, lo stress si accumula e la persona può sentire la necessità impellente di utilizzare sedativi, alcool, fumo e altri mezzi per passare artificialmente alla fase di esaurimento e permettere al proprio corpo di riposarsi.
E se lo stress continua? Quando le situazioni di stress sono molto frequenti, o la causa dello stress non è temporanea ma continuativa, si rischia di avere conseguenze stabili per il nostro corpo quali aumento della pressione, aumento di zuccheri nel sangue, il corpo ha un declino del sistema immunitario, riduzione totale alla resistenza, indebolimento generale fisico e psicologico. Il problema quindi non è lo stress in sé, ma lo stato di angoscia o ansia continuativa a cui ci portano le diverse situazioni che generano stress. Questo è quello che è stato definito distress da Hans Seyle, l’endocrinologo fondatore delle teorie di gestione dello stress negli anni ’70. Lo stress comporta quindi tensione muscolare e questa può bloccare lo stato di benessere. Il sistema muscolare costituisce un sistema ad alta priorità: quando è attivato, gli altri sistemi, come quelli responsabili della percezione delle sensazioni, dell'attenzione, delle attività cognitive ecc., sono in stato di relativo blocco, e la persona istintivamente esegue azioni importanti per la sopravvivenza, come la fuga, l'attacco, la ricerca del cibo, di un partner sessuale, del nido.

La persona vive in uno stato di controllo costante, di ansia cronica, è sempre attiva e stimola la produzione di pensieri di controllo, come se ad ogni istante potesse verificarsi un pericolo che tuttavia non esiste (ansia da anticipazione). La persona non riesce a fermare i pensieri nemmeno in vacanza, o durante i rapporti sessuali, in quanto la sua mente è troppo attivata e non permette al corpo di attivare la serotonina e l’ossitocina.
Un ruolo preponderante lo ha il cortisolo, l’ormone dello stress per eccellenza. Il cortisolo è un ormone “glicemico” nel senso che può aumentare i livelli di zucchero nel sangue in vari modi, come la produzione di glucosio nel fegato (gluconeogenesi). Chi detiene alti livelli di cortisolo nel sangue, nonostante elimini i carboidrati dalla dieta, non riesce a dimagrire o peggio rischia di ammalarsi di diabete (il glucosio è endogeno e non esogeno). Il cortisolo inoltre stimola degli ormoni specifici (inducendo la fame glicemica) che ci spingono a mangiare cose zuccherate e grasse. Ciò causerà altra produzione d’insulina ed un altro picco di cortisolo.
Purtroppo i ritmi della vita moderna impongono uno stato di distress cronico, quindi onde cerebrali ad alta frequenza (beta), determinate contrazioni muscolari croniche (aumento del tono muscolare), associato a un eccessivo utilizzo dei sensi esterocettivi vista e udito che porta a una graduale diminuzione del controllo sul nostro corpo (dispercezione corporea). Tutto ciò è in grado di creare tensioni inconsce, ovvero permanenti, oltre che a livello psichico, a danno di articolazioni, muscoli, tendini, postura, movimento ecc.

Cosa fare dunque per affrontare lo stress?

E’ per questo che molte persone che vengono per risolvere un dolore al collo o alla schiena, un reflusso gastroesofageo, formicolii alle braccia o sindromi radicolari diffuse, prima ancora di interventi manipolativi e correttivi, hanno prima di tutto bisogno di fare ‘grounding’, di tornare a fare contatto col proprio corpo, con le tensioni, con il respiro, quindi riattivare il sistema parasimpatico che abbassa il tono muscolare, rieducarsi ad una respirazione consapevole che produca ormoni come la serotonina, la dopamina e le endorfine, tutti ormoni del benessere, del piacere di stare nella vita.
E’ necessario recuperare un maggior controllo del nostro corpo e della mente osservandoli, imparando a conoscerli, a capire come reagiscono, quali informazioni ci comunica, come adottare uno stile di vita più equilibrato. Una volta capita la stretta relazione tra la nostra psiche e mente é importante cercare di non risolvere tutto attraverso il comodo percorso dell'assunzione di medicinali che a lungo termine risulta ancora più dannoso per il nostro corpo.
In conclusione, l’ansia, gli attacchi di panico, la tachicardia la fibromialgia, il diabete, il cancro, i reumatismi, ecc., hanno tutti una componente psichica legata allo stress che si può migliorare e in alcuni casi risolvere, attivando il nostro sistema endocrino da soli, praticando lo yoga, la meditazione, uno stile di vita non imposto dai ritmi del lavoro ma equilibrato, fatto di tempo libero e buona alimentazione. Imparare ad avere una vita più igienica, con rispetto di orari e ritmi, cercando un sano compromesso con la società moderna, rallentare i ritmi e dedicarci dei minuti al giorno per stare in contatto con noi stessi, sono solo alcune iniziative di benessere che prevengono e ci aiutano ad affrontare le situazioni stressanti e conseguentemente le principali patologie suddette.


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